domenica 24 gennaio 2010

E IO VI DICO: a diciotto anni tutti fuori di casa per legge



Qualche giorno fa leggevo, proprio su Repubblica, questo articolo che mi aveva abbastanza incuriosito. Oggi, all’interno della trasmissione “Domenica..in” (Rubrica “L’Arena” condotta da Massimo Giletti) ho ascoltato il dibattito su questo argomento e le tesi portate a difesa di questo progetto dallo stesso ministro. La notizia ed il conseguente dibattito televisivo è abbastanza interessante e coinvolge buona parte di noi genitori appartenenti alla fascia di età ..over 50/60. Pertanto ho deciso di sottoporlo all'attenzione di quanti volessero leggerlo ed esprimere il proprio parere pubblicandolo qui.

Repubblica — 18 gennaio 2010 pagina 29 sezione: CRONACA
ROMA - Fuori di casa a 18 anni per legge. Boutade, provocazione, prossima normativa? L' idea dell' ex bamboccione Renato Brunetta («a 30 anni non ero capace di rifarmi il letto») riporta al centro del dibattito la condizione dei giovani in Italia.

Il ministro della Pubblica amministrazione, commentando la sentenza del tribunale di Trento che condanna un artigiano di 60 anni a pagare gli alimenti alla figlia di 32, da otto anni fuori corso all' università, dice: «Io ho condiviso Padoa Schioppa quando ha stigmatizzato i bamboccioni, anche se quella sua invettiva mancava di un' analisi più complessa. I bamboccioni, infatti, non lo sono in sé, ma sono vittime del sistema italiano: le Università funzionano male, il Welfare funziona male e si dà più ai padri che ai figli. Sono i genitori a dover fare il mea culpa». Certo, ammette Brunetta, per una legge così «ci sarebbe bisogno di scuole, di un mercato del lavoro più efficiente, di mini appartamenti in affitto». Brutta uscita per il ministro Roberto Calderoli che rimprovera «all' amico di averla fatta fuori dal vaso», mentre il presidente del deputati dell' Idv, Massimo Donadi, boccia «l' ennesima proposta senza senso di Brunetta» e sottolinea che per andare via di casa ai «ragazzi italiani serve il lavoro e non norme inutili». Troppo semplicistica l' analisi secondo Mariastella Gelmini: «La crisi economica internazionale impone di non trattare temi come questo in maniera generalista. È innegabile che i ragazzi abbiano difficoltà a trovare un lavoro, figuriamoci un alloggio per conto loro, e non li si può definire bamboccioni per questo. Noi stiamo cercando di creare una scuola e una università di qualità. Ma anche una certa politica ha le sue responsabilità: hanno illuso per tanti anni i ragazzi vendendo loro la possibilità che il settore pubblico potesse assorbire un numero infinito di persone. Ovviamente questo non è accaduto. La delusione, per tanti giovani, è stata inevitabile». Giorgia Meloni risponde con una contro provocazione: «Una legge per imporre ai baby-pensionati di dare indietro i soldi presi finora, in modo che possano essere reinvestiti creando opportunità per i giovani». Perché, dice il ministro della Gioventù, «i bamboccioni saranno al massimo un 10%. Gli altri non se ne vanno semplicemente perché non possono. Ce ne sono tanti con una laurea specialistica in tasca, che magari parlano perfettamente due lingue straniere e si devono accontentare di contratti di lavoro temporanei e di 15mila euro l' anno con i quali è difficile mantenersi, pagare vitto e alloggio. Il problema su cui invito a interrogarsi piuttosto riguarda il tipo di Italia che è stata consegnata a questi ragazzi».

Questo l’articolo apparso su “Repubblica” il giorno 18 Gennaio.


Qui sotto invece un breve stralcio di quanto Brunetta, nell’ambito della trasmissione televisiva “DOMENICA…IN” asserisce a chiarimento della sua proposta.
"Meno soldi alle pensioni di anzianità"
Brunetta lancia "bonus anti-bamboccioni"
ROMA - Agire sulle pensioni di anzianità per reperire risorse. Tali da dare 500 euro al mese ai giovani per aiutarli ad uscire di casa. E' la nuova idea di Renato Brunetta, che solo pochi giorni fa aveva proposto una legge che obbligasse i ragazzi ad uscire di casa a 18 anni.
Il ministro della Funzione Pubblica ha lanciato la sua proposta durante la puntata odierna di "Domenica In - L'Arena", su Raiuno.
"La verità", ha detto Brunetta, "è che la coperta è piccola e quindi non ci sono risorse per tutti. Secondo me si deve agire sulle pensioni di anzianità, quelle che partono dai 55 anni di età. Facendo in questo modo si potrebbero trovare risorse che consentirebbero di dare ai giovani non 200 ma 500 euro al mese. Solo che una proposta del genere scatenerebbe le proteste dei sindacati, che sono quelli che difendono i genitori. Meno ai genitori e più ai figli".
Ma, secondo il ministro, "l'Italia è piena di giovani perbene, che rischiano e che vogliono la libertà. La colpa, se hanno la libertà tarpata, è nostra, dei loro genitori".


Questi i due interventi del Ministro Brunetta e qui sotto un video


1 commento:

gigino25 ha detto...

ros mi stupisci sempre di piu