giovedì 13 agosto 2009

BUON FERRAGOSTO






































…Quando cadono le stelle….

Sapevate da cosa ha avuto origine la tradizione che indica la notte di San Lorenzo come “la notte della pioggia di stelle” ?
Il giorno di San Lorenzo (10 agosto) si assiste tradizionalmente al fenomeno delle stelle cadenti, in realtà una pioggia di piccoli meteore, che è particolarmente visibile in quei giorni.
Celebre anche la poesia di Giovanni Pascoli, che interpreta la pioggia di stelle cadenti come lacrime celesti, intitolata appunto, dal giorno dedicato al santo, X AGOSTO:


« San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla…»

Ebbene, io me lo sono chiesto e ho fatto così la mia ricerca in Internet che riporto qui.

Nella notte di San Lorenzo, a cadere dal cielo sono frammenti di roccia e ghiaccio, delle dimensioni di un grosso ciottolo. Appartengono ad una cometa, che ogni 130 anni si avvicina a noi, e nell’anno 3000, per vedere le stelle cadenti si dovrà attendere la fine di agosto. Responsabile dello spettacolo delle “stelle cadenti” è la cometa Swift-Tuttle che, partendo dai confini del sistema solare torna verso la terra ogni 130 anni, sciogliendo parte del suo mantello di ghiaccio non appena si avvicina al sole.
Lewis Swift ed Horace Tuttle la identificarono per la prima volta nel Luglio del 1862, ma il merito di avere capito che la “pioggia di stelle” d’agosto deriva da questa cometa spetta all’astronomo italiano Giovanni Schiapparelli. Grazie al fatto che la cometa rimase visibile per mesi, Schiapparelli potè osservarla con assiduità, calcolando il suo percorso nello spazio, stabilendo che il nostro pianeta interseca la sua scia di polveri nell’agosto di ogni anno.
Una magia che dura diverse notti. Infatti le meteore si manifestano già dal 25 Luglio fino al 18 Agosto. Il loro massimo non coincide più con la festa di San Lorenzo, ma si verifica 2 giorni dopo, il 12 Agosto: tutta colpa del lentissimo variare dell’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre, che lo fa allontanare dalla festa del santo al ritmo di quasi un giorno e mezzo ogni 100 anni, e così nel 3000 per ammirare la pioggia di stelle dovremo aspettare fino alla fine di agosto.
La cometa Swift-Tuttle è tornata nelle vicinanze della terra nel 1992. Il primo a rivederla, come un puntino luminoso nella costellazione dell’Orsa Maggiore è stato un astrofilo giapponese la notte del 26 settembre. Per il prossimo passaggio dovremo aspettare il 2126.
Per chi le osserva nella notte, le stelle cadenti sembrano provenire quasi tutte da un punto preciso della volta celeste. In realtà “cadono” parallele l’una all’altra irradiandosi dalla costellazione dei Perseo, da cui prendono il loro vero nome, Perseidi. A produrle sono pezzi di ghiaccio e roccia, che penetrano nell’atmosfera ad una velocità compresa tra 30 e 75 chilometri al secondo (oltre 50 volte quella di una pallottola di fucile), a causa del calore dovuto all’attrito bruciano completamente prima di arrivare al suolo.
La coda della cometa Swift-Tuttle non è l’unica ad incendiare i nostri cieli. Esistono decine di altri “sentieri polverosi” lasciati da altre comete che la terra incrocia ogni anno alla stessa data nel corso del suo giro intorno al sole, le principali sono Halley (18 aprile-28 maggio e 10 settembre-28 ottobre), Thatcher (16-25 aprile), Tempel-Tuttle (14-21 novembre) e l’asteroide 3200 Phaeton (7-17 dicembre).
Comete a parte, sono numerosissimi i frammenti di roccia che vagano nello spazio, si tratta dei “rimasugli” della nube primordiale da cui è nato il sistema solare. Quelli che cadono sulla terra accrescono la massa del pianeta di una ventina di tonnellate
ogni giorno.
Come ogni estate, allora, appuntamento sotto il cielo di agosto con le “Perseidi” o Lacrime di San Lorenzo che appariranno numerose nelle notti tra il 10 e il 13, con un massimo di attività che, a causa dell’anno bisestile, è previsto alle 13.30 del 12 agosto.
Quindi la notte migliore per osservarle sarà quella tra l’11 e il 12 agosto, quando si potranno contare oltre cento meteore all’ora. Ma la visibilità sarà ottimale anche nelle notti successive, specialmente dopo mezzanotte quando la Luna sarà tramontata, lasciando il cielo più scuro e libero per l’apparizione delle scie più deboli.















“RISTORANTI CONTO-FAI-DA-TE”

Dopo gli alberghi “a zero stelle” ecco qualcosa di analogo per i ristoranti. Leggete questa notizia, sentita in tv e che sono andata ad approfondire su internet per saperne di più e riportarne qui un resoconto.
Tutti abbiamo ascoltato nei giorni scorsi, la notizia alquanto bizzarra di quei poveri turisti giapponesi truffati in un noto ristorante vicino Piazza Navona, che si sono visti recapitare un conto alquanto “salato” per il cibo consumato con una cenetta “romantica”.
Scatta, quindi, la protesta da parte dei ristoratori romani, che non ci stanno a passare davanti a tutto il mondo come dei veri e propri truffatori. Il loro obiettivo è quello di mostrare a romani e turisti di passaggio che, nella città eterna, esistono anche persone oneste.
Ed ecco, allora, che nella Capitale due locali hanno aderito a questa nuova iniziativa. In questi tempi di crisi e con le truffe sempre dietro l’angolo, la singolare trovata sta riscuotendo il favore del pubblico, come era ovvio che fosse.
Probabilmente, altre osterie seguiranno l’esempio proposto. Ma tutto questo come funziona? In questo caso è il cliente che si assume la responsabilità di stabilire il prezzo di tutto ciò che ha mangiato. Si tratta di una sorta di conto «autogestito».
Ogni cliente, può mangiare quello che più desidera, anche le prelibatezze più squisite. Una volta consumato il pranzo o la cena, completa di antipasti, primi e secondi piatti, al momento di apprestarsi a pagare, ognuno decide la cifra che ritiene più opportuna, secondo il suo personale criterio. E, naturalmente, senza aver paura di essere giudicato per questo.
Sta naturalmente alla coscienza di ognuno non imbrogliare e non approfittarsi della buona fede dei ristoratori.
Chi vuole mangiare e pagare con il conto «fai da te», può recarsi per esempio, presso una pizzeria-osteria, al quartiere Prati, che offre tale servizio il mercoledì sera.
Oppure, tra piazza Navona e il Chiostro del Bramante c’è la “pizza fai-da-te”.
Una proposta originale preferita sopr
attutto dai clienti stranieri, che spianano e si condiscono la pizza, infornata poi dai pizzaioli.
Una piccola “trovata” che puo’ trasformare la pausa tra un monumento e l’altro in un ricordo simpatico.
In alternativa, si può andare in un ristorante, con menù vegetariano, situato all’Esquilino.
Dopo una scorpacciata di pizza, pasta e antipasto di mare, il conto lo decidi tu senza limitazioni negli ordini.
A Verona, invece, c’è il primo «ristorante fai da te» che presto aprirà anche a Milano. Tutto self service, senza camerieri: scegli i prodotti freschi preconfezionati dagli espositori, li scaldi al microonde e consumi al tavolo. Un’idea ancora una volta dettata dall’economicità: abbattere i costi del personale e ridurre le code al bancone e ai tavoli. Inoltre i piatti preparati monodose (a breve anche le mezze dosi) sono anche take away (da asporto).
Una domanda, però, mi viene spontanea: mentre da un lato si risparmia, dall’altro non si contribuisce alla diminuzione dei posti di lavoro?

“RU-486…si, RU-486…no, questo il dilemma!!!”

Premetto che non sono mai stata pienamente a favore dell’aborto in generale (qualunque siano le modalità), ma solo quando è veramente necessario e in situazioni strettamente contingenti.
In questi giorni non si fa altro che sentire in tv e leggere sui quotidiani dell’arrivo della nuova pillola abortiva, la RU486. E la Chiesa ha annunciato scomuniche . Per la Ru486, quindi, c’è la scomunica per il medico, per la donna e per tutti coloro che spingono al suo utilizzo.
Ma l’aborto c’era anche prima della pillola, cambiavano le modalità, ma sempre aborto era!!!! Rispetto ai metodi abortivi tradizionali pare che questo nuovo metodo abbia il vantaggio di non richiedere l'ospedalizzazione della donna né interventi chirurgici, per questo si ritiene che provochi minori traumi fisici e psicologici e il tutto avviene all’interno delle mura domestiche col calore familiare e non in stanzette asettiche quali possano essere quelle degli ospedali. Sicuramente è un momento difficile per una donna affrontare tale momento, quindi se si possono alleggerire le sue sofferenze, oltre che fisiche, anche psicologiche, perché non farlo?
Il discorso, comunque secondo me, non è la pillola o l’intervento chirurgico, bensì, credo, il problema morale che una donna in queste situazioni, deve risolvere da sé, insieme alla propria coscienza. Assodato ciò non credo che ci siano rischi maggiori o minori di un aborto chirurgico.

Questa pillola serve certamente a patto che venga prescritta da medici competenti e seri, attraverso la sanità pubblica e solo per quei casi particolarmente gravi come ad esempio stupri, rischi effettivi di salute, malformazioni gravi, patologie.
La Ru486 è solamente una modalità alternativa all'aborto. Quindi, se si parla di Ru486, l'unica cosa importante è il paragone medico con la procedura chirurgica che presenta vantaggi e svantaggi.
L’efficacia e la sicurezza del farmaco è stata ampiamente testata. Già nel giugno 2007 l'ente europeo per il controllo sui farmaci ha approvato l'uso del mifepristone e ne ha ribadito la sicurezza.
Siccome siamo in un Paese in cui l'aborto è consentito per legge, se c'è la possibilità per cui si usi un sistema che sia meno invasivo per la donna, non vedo perché dire di no!
Comunque ribadisco il mio pensiero e cioè che, o con un metodo o con l’altro, bisogna prima essere d’accordo sull’idea di aborto ed io personalmente sono pro-aborto solo in casi veramente gravi, come ad esempio quelli in cui è compromessa la vita della mamma o del nascituro ed in altri pochissimi casi, come ho già detto su. Questa la mia opinione in merito, , ma mi piacerebbe, a questo punto, sentirne anche altre!