E' la fine di un incubo per i 33 minatori cileni
intrappolati, dal 5 agosto scorso, a 600 metri di profondità dopo un crollo
avvenuto nella miniera di San Josè.
Una capsula metallica sta riportando in
superficie gli operai.
Sono salvi, dopo essere stati sepolti vivi, per
più di due mesi. «Non ci trattate come star dello spettacolo o come giornalisti,
ma continuate a trattarci come Mario, il lavoratore, il minatore». Pochi minuti
dopo essere uscito dalle viscere della terra in cui è stato intrappolato con i
suoi 32 compagni Mario Sepulveda, elettricista, 39 anni, diventato famoso in
tutto il mondo come l'animatore dei filmini che in questi lunghissimi 69 giorni
i minatori hanno inviato in superficie, ha rivolto questo appello ai media di
tutto il mondo che stanno seguendo l'evento. «Sono super contento di vivere
questo momento - ha detto poi il minatore che appena uscito dalla capsula ha
abbracciato la sua famiglia e gridato «Viva Cile» - però questo paese deve
capire che possiamo avere dei cambiamenti nel mondo del lavoro». Parlando
dell'esperienza degli oltre due mesi passati sottoterra ha poi detto che «stavo
con Dio e con il diavolo, però mi sono aggrappato alla mano di Dio e in nessun
momento ho dubitato del fatto che Dio sarebbe venuto a salvarmi».