Vi propongo una vecchia storiella, anche se credo che sia già conosciuta da molti di voi. Ne venni a conoscenza molti anni fa e la tenevo, scritta su un foglietto, gelosamente custodita nel portafoglio. Ricordo che in varie occasioni tiravo fuori questo foglietto, ormai un po’ logorato dal tempo, e lo leggevo provocando grandi risate in coloro che ascoltavano. Poi…. si sa come vanno queste cose e del foglietto persi le tracce, fino a quando qualche settimana fa, rovistando in un cassetto, depositario di oggetti spesso inutili, esso salta fuori e quindi scatta in me la voglia di sottoporvi questo scritto che spero faccia sorridere anche voi.
STORIA “REALE” INGLESE
Una famiglia inglese, un anno, decise di trascorrere le vacanze estive in Germania. Presero una casetta in affitto e partirono.
Durante il loro soggiorno, in una delle frequenti passeggiate, i membri della famiglia notarono un’altra graziosa casetta di campagna che sembrò loro più adatta per le future vacanze estive. Informatisi chi fosse il proprietario, e saputo che era un pastore protestante, gli chiesero di mostrar loro la piccola proprietà. La casa, sia per comodità che per l’ottima posizione piacque molto ai visitatori inglesi i quali stipularono un contratto di affitto per la prossima stagione.
Al ritorno in Inghilterra discussero molto sulla piantina della casa che avevano affittato e particolarmente sull’utilizzazione dei locali, quando la signora si ricordò di non aver visto il «W.C.».
Data la precisione degli inglesi, decisero di scrivere per aver ragguagli in merito. Ciò fu fatto dalla signora nei seguenti termini:
«Gentile pastore,
sono un membro della famiglia che tempo fa visitò la sua proprietà con il proposito di affittarla per la prossima stagione. Poiché tutti ci siamo dimenticati di un piccolo dettaglio, la pregherei d’indicarci dove si trova il «W.C.».
Il pastore, non comprendendo esattamente il significato dell’abbreviazione «W.C.» e credendo si trattasse di una cappella della setta anglicana chiamata “Wesley Chappel”, rispose nei seguenti termini:
“Gentile signora,
ho molto apprezzato la Vs richiesta e ho il piacere di informarvi che il luogo che vi sta tanto a cuore si trova a circa 12 km dalla casa, il che può risultare scomodo a chi è abituato ad andarci di frequenza. Chi ha l’abitudine di trattenersi molto per la funzione può tranquillamente portarsi da mangiare, in modo da poter rimanere sul luogo tutta la giornata.
Il posto si può raggiungere a piedi, in bicicletta o in macchina. E’ preferibile andarci per tempo per non disturbare gli altri. Nel locale c’è posto per 50 persone a sedere e 100 in piedi, i bambini siedono vicino agli adulti, e tutti cantano in coro. All’entrata danno un foglio di carta e chi arriva in ritardo si serve del foglio del vicino.
I fogli di carta devono essere utilizzati anche la volta successiva e per almeno un mese.
Vi sono amplificatori per i suoni affinchè si possano sentire anche all’esterno.
Tutto quello che si raccoglie viene dato ai poveri del paese.
Ci sono fotografi specializzati a fotografare i presenti in tutte le posizioni allo scopo di realizzare un album fotografico da esporre in bacheca e allo scopo di farle pubblicare sui giornali della città. Tutti potranno, così, vedere le diverse persone nel compimento di un atto tanto umano!
Io sarò lì’ tutti i giorni, mi auguro di incontrarvi e di partecipare e donare tutti insieme.
Distinti saluti”
Il Pastore Protestante
Guardando il telegiornale qualche settimana fa, ho ascoltato una notizia che mi ha fatto riflettere: l’inserimento nel Guinnes dei primati dell’uomo più alto del mondo. Primato detenuto, fino a poco tempo fa, da un cinese, Bao Xishun. E allora mi sono detta: “Come può essere bizzarra la natura a volte!” Qualche tempo fa, sempre in televisione, fu presentato l’uomo più piccolo del mondo e destò non poco successo e allo stesso tempo tenerezza e divertimento (nello “Show dei records” condotto da Barbara D’Urso), He PingPing, ufficialmente dichiarato poco tempo fa, l’uomo più piccolo del mondo. PingPing è un ragazzo Cinese di appena 21 anni ed è il terzo figlio di una famiglia di Huade, a Nord della Cina, praticamente in Mongolia. He PingPing, ha 2 sorelle entrambe cresciute regolarmente e anche sposate. Secondo quanto raccontato dal padre, PingPing alla nascita era più piccolo del palmo di una mano. Attualmente la sua statura è di 73 cm. Quando i genitori si sono accorti che il piccolo cresceva troppo lentamente si sono rivolti ai dottori che hanno diagnosticato al paziente una “Osteogenesi Imperfetta” che intralcia la crescita delle sue ossa e, dunque, la sua stessa crescita. Nel Gennaio del 2007 fu invitato ad una trasmissione televisiva a Tokyo e da quel momento è diventato un’icona planetaria di Internet. La cosa curiosa di tutta questa vicenda è che il paese natale di PingPing è lo stesso di Bao Xishun, il gigante che fino ad Agosto del 2007 era considerato l’uomo più alto del mondo. I due erano entrambi presenti nella trasmissione condotta da Barbara D’Urso e affrontarono una intervista molto divertente. Anche se la D’Urso affermò che i due si erano conosciuti negli studi durante le prove, in rete si sa che l’incontro tra il gigante e la formica era già avvenuto precedentemente in un vero e proprio evento mediatico mondiale. Negli ultimi mesi si era sparsa la voce, anche a causa di alcuni notiziari poco informati e con l’aiuto di face book, della morte del piccolo PingPing; le cause, secondo tali notiziari, sarebbero state sia la malattia che tutt’oggi lo affligge, sia il suo cattivo stile di vita, alcool, fumo e droghe leggere.
Naturalmente la notizia non è assolutamente vera e il ventunenne si è puntualmente presentato negli studi milanesi dello Show dei Record per presentare assieme a Barbare D’Urso la nuova stagione del programma di Canale 5. L’altro, quello di cui parlavo all’inizio, invece, ironia del destino, è l’uomo più alto del mondo. In Italia pochi lo conoscono ancora. Si chiama Sultan Kosen, è nato a Mardin, nel 1983, e di mestiere fa il giocatore di Basket. Non potrebbe essere diversamente. Per la sua incredibile statura di 242 centimetri, era considerato il più alto giocatore vivente di basket al mondo, ma in seguito ad un’operazione alle ginocchia che gli permetterà di giocare, ha raggiunto ora i 246 centimetri, diventando il più alto uomo di tutti i tempi. Nato e cresciuto in un minuscolo sobborgo turco di 20 case, al confine con l’Iraq, Kosen venne notato da uno scout della squadra turca del Galatasaray che lo ingaggiò nonostante il giovane non avesse mai afferrato un pallone da basket prima d’allora. Purtroppo per lui ora Kosen rischia di diventare un fenomeno da baraccone, visto che da pochissimo è stato “presentato” ufficialmente a Londra, come testimonial del Guinness World Records, che ha omologato il suo record. Intervistato, ha spiegato che il suo “più grande sogno” è di trovare l’amore. Il giovane, di 26 anni, ha anche le mani (27,5 cm) e i piedi (36,5 cm.) più grandi del pianeta. La statura di Kosen supera di dieci centimetri quella del cinese Bao Xishun, che misura “solo” 2,36 metri. Altri giganti pretendono di oltrepassare la taglia di Sultan Kosen, in particolare l’ucraino Leonid Stadnyk, ma il suo primato non è stato omologato dal Guinness World Records. Sultan Kosen deve la sua altezza a una forma particolare di tumore benigno, recentemente asportatogli, che ha impedito che la sua crescita si arrestasse.
Ci credereste se vi dicessi che il simboletto che viene accostato agli indirizzi e-mail, la chiocciola @, ha più di 250 anni? Non sembra, vero? Ma è così e se li porta anche bene!!!!Sfogliando IL MATTINO del 12 ottobre 2009, alla pagina 24, relativa alla Cronaca di Napoli, ho trovato questa notizia a dir poco curiosa, almeno per me, e quindi ho pensato di renderla nota anche a voi, pubblicando l’articolo quasi per intero.
“LA CITTA’ DEGLI ARCHIVI” A salita Pontenuovo tra i documenti ufficiali dal ‘500 all’Unità d’Italia spunta un segno moderno.
IL SIMBOLO DELLA E-MAIL NEI TESTI DEL 1755.
“Ecco, questi sono i documenti del ‘700. Ce ne sarebbero anche di più antichi, ma sono off limits; bruciati in parte da un incendio, aspettano il restauro”. Gli archivisti sfilano il manoscritto antico dalle scansie ordinate e aspettano la reazione. Sono certi che arriverà. Sanno già che sarà sbalorditiva. In cima ad ogni pagina del faldone, datato 1755, c’è il simbolo della chiocciolina @, proprio quello che oggi usiamo per la posta elettronica. Scusate – la domanda è d’obbligo – ma quella è una lettera “a” con il ricciolino? Sorridono gli archivisti. “Sì, ecco la @ napoletana del 1700”. Incredibile! Ecco il passato che s’impossessa del futuro. La “nostra” @ non è più nostra. Appartiene ai nonni dei nostri nonni, si perde nel tempo antico e poi spunta fuori nell’archivio comunale di salita Pontenuovo, vergata a mano in un libro contabile antico. La storia della @ è lunga ed è assolutamente incerta. Alcuni sostengono che venisse utilizzata dai mercanti come unità di misura (una @ aveva il valore di un’anfora), altri notano che sta ad indicare il giorno (addì), altri uniscono il significato recente con quello antico: @ significa “al prezzi di”. Ed è proprio con questo significato che il simbolo, nel 1884, venne introdotto per la prima volta nella tastiera di una macchina da scrivere (la Caligraph 3 Commercial model). Poi finì sui computer e, nel 1972, l’ingegnere americano Ray Tomlinson lo scelse per identificare gli indirizzi di posta elettronica per Arpanet, la rete informatica di origine militare da cui sarebbe nato il web attuale. Lo sbalordimento per la chiocciolina del passato non cancella l’emozione del tuffo dentro l’Archivio Storico di Salita Pontenuovo. E’ la sede più elegante e rappresentativa dei quattro archivi comunali, si sviluppa su tre piani e conserva tutta la documentazione municipale antecedente l’Unità d’Italia……”
E qui l’articolo continua con la descrizione dell’Archivio e delle altre cose che vi sono custodite. Poiché, come molti sanno sono “curiosa” del sapere, ho completato la mia ricerca ed ho trovato ancora qualche altra notizia sull’origine della @ chiocciolina.
L'ipotetica evoluzione della @ nel tempo. (da internet) La @ nacque ai tempi di Roma antica come unione stilizzata delle lettere "a" e "d" minuscole formanti la parola ad (cioè "verso", nei moti a luogo); il simbolo era inizialmente adoperato nei testi di contabilità e in documenti simili con significato di indicazione di luogo. Presso i mercanti veneziani la @ era un segno che rappresentava l'anfora, utilizzata allora come misura di peso e capacità La si trova in un documento commerciale del 1536. Nel corso dei secoli i popoli anglofoni modificarono il suo significato da ad a at, e quindi da verso a presso (grammaticalmente, da moto a luogo a stato in luogo): ciò fece guadagnare alla chiocciolina alcuni nuovissimi campi in cui essere adoperata, tra cui le poste. Beh, curiosa la notizia, no? E soprattutto inaspettata, almeno, ripeto per me! Spero di essere stata utile con questa “notiziola” che a me è piaciuta. A volte usiamo segni, simboli senza conoscerne l’origine e, quando è possibile e ci viene dato lo spunto di farlo, ben venga!!!!!