domenica 1 agosto 2010

Alla riscoperta della nostra fanciullezza con “BELLEZZE IN BICICLETTA” di Adele Grisendi -

E’ tempo d’estate, in vacanza si legge di più….sotto l’ombrellone, in giardino e in qualsiasi altro luogo fresco e di relax.


Pertanto vi voglio far conoscere un libro che ho letto qualche mese fa e che mi fu consigliato da mia figlia che lo aveva comprato. Mi disse: ” Mamma, leggilo, perchè è ambientato ai tempi tuoi, quando eri una ragazzina”. La cosa mi incuriosì non poco e cominciai a leggerlo. E’ talmente scorrevole che si legge velocemente. Fa riaffiorare alla mente molte cose ed episodi della nostra fanciullezza, ovviamente mi riferisco a coloro che sono intorno ai 60 anni, poco più o poco meno.
E’ il mondo di una ragazza di campagna negli anni del “boom economico”.


Il corso delle stagioni scandisce questo album dei ricordi di una bambina, e poi di una ragazza, cresciuta nella campagna emiliana tra gli anni Cinquanta e Sessanta.
La voce dell'autrice conduce il lettore dentro il suo piccolo mondo. In quella società, ormai alle soglie del boom, a dominare era la famiglia patriarcale. Gli anziani venivano temuti e rispettati. Gli uomini avevano comunque l'ultima parola. I più piccoli erano comandati a bacchetta, pur godendo di una libertà oggi impensabile, grazie a un mondo meno pericoloso. Ma le vere protagoniste erano le donne. Capaci di sobbarcarsi l'onere di un doppio, faticoso lavoro nei campi e a casa, non rinunciavano a far sentire la propria voce e a protestare con forza.


Abituati, noi, oggi a vivere circondati dalla tecnologia, dai computer ai forni a microonde, automobili sempre più grandi e sofisticate, televisioni e videoregistratori, telefoni cellulari e mille altri aggeggi elettronici ed informatici, stentiamo a ricordarci che cos'era la vita soltanto mezzo secolo fa. Mia figlia mi guarda quasi scandalizzata quando le dico che quando sono nata (1947), la televisione in Italia non esisteva! Eppure gli anni a cavallo della metà dello scorso secolo erano così: soltanto pochi ricchi cittadini possedevano un'automobile, non c'erano televisori, il bucato si faceva a mano e nelle cucine c'erano, se ce lo si poteva permettere, le ghiacciaie. Io, per quanto mi riguarda, la prima tv in casa mia l’ho vista intorno agli anni ’60.

Mio padre preferì comprare prima la lavatrice, semiautomatica, con il cestello per lavare da una parte e la centrifuga dall’altra, solo perché mia madre già allora soffriva di artrosi. Solo dopo alcuni anni comprò la tv.


"Bellezze in biciclette", il libro di Adele Grisendi pubblicato da Sperling & Kupfer, è un viaggio attraverso quegli anni, in una campagna emiliana(Montecchio) dove la bicicletta era l'unico mezzo di trasporto. "Le storie semplici che si susseguono in queste pagine sono dettate dai ricordi di una bambina e dipingono un mondo del quale non si parla mai. Sepolto nella memoria delle tante donne della mia generazione, cresciute come me nei casolari di campagna tra Reggio Emilia e Parma", scrive l'autrice. Attraverso le stagioni, le nevicate invernali, i profumi della primavera e dell'autunno, il caldo estivo e le notti invernali nelle stalle, i primi fiori, la mietitura, la vendemmia, le semine, gli orti, i frutteti, scorre una vita che "per la maggior parte delle famiglie era davvero povera". Eppure la struttura patriarcale della famiglia, la solidarietà con i vicini, la semplicità con cui si affrontava una vita lontanissima dalla mentalità consumistica di oggi, permetteva di vivere decorosamente e con intensi momenti di allegria e di festa. Tra i grandi cappelli di paglia e le ciotole fumanti di pasta fatta in casa, tra nonni prepotenti e serate danzanti, tra mucche, cavalli, galline, anatre e corredi preparati imparando il ricamo nella scuola delle suore, tra il piacere di un gelato e riti importanti come l'uccisione del maiale e i materassi fatti sull'aia, si segue la crescita della bambina Adele, ormai diventata grande e che, dalle esperienze di una vita non facile, ha tratto la forza e la saggezza per affrontare un mondo più grande e più difficile di quello in cui è nata e cresciuta.

BREVE BIOGRAFIA (notizie riprese dal retro di copertina)



Adele Grisendi è nata a Montecchio Emilia nel 1947. Oggi, dopo aver lavorato per diversi anni in CGIL, dirige dal 1990 il Centro di documentazione sui servizi pubblici innovativi a disposizione dei cittadini "Il cittadino ritrovato" e dal 1995 direttrice di "Tempomat", osservatorio nazionale delle banche del tempo, da lei ideato. Ma Grisendi trova spesso il tempo per tornare nella sua campagna, tra i profumi, i sapori e gli affetti dell'infanzia e il desiderio di raccontare, con affetto e ironia, perché il ricordo di "quella vita più povera, ma più pulita, più semplice, più libera" e "la storia delle donne forti" della sua terra non vada perduta.