giovedì 13 agosto 2009

“RU-486…si, RU-486…no, questo il dilemma!!!”

Premetto che non sono mai stata pienamente a favore dell’aborto in generale (qualunque siano le modalità), ma solo quando è veramente necessario e in situazioni strettamente contingenti.
In questi giorni non si fa altro che sentire in tv e leggere sui quotidiani dell’arrivo della nuova pillola abortiva, la RU486. E la Chiesa ha annunciato scomuniche . Per la Ru486, quindi, c’è la scomunica per il medico, per la donna e per tutti coloro che spingono al suo utilizzo.
Ma l’aborto c’era anche prima della pillola, cambiavano le modalità, ma sempre aborto era!!!! Rispetto ai metodi abortivi tradizionali pare che questo nuovo metodo abbia il vantaggio di non richiedere l'ospedalizzazione della donna né interventi chirurgici, per questo si ritiene che provochi minori traumi fisici e psicologici e il tutto avviene all’interno delle mura domestiche col calore familiare e non in stanzette asettiche quali possano essere quelle degli ospedali. Sicuramente è un momento difficile per una donna affrontare tale momento, quindi se si possono alleggerire le sue sofferenze, oltre che fisiche, anche psicologiche, perché non farlo?
Il discorso, comunque secondo me, non è la pillola o l’intervento chirurgico, bensì, credo, il problema morale che una donna in queste situazioni, deve risolvere da sé, insieme alla propria coscienza. Assodato ciò non credo che ci siano rischi maggiori o minori di un aborto chirurgico.

Questa pillola serve certamente a patto che venga prescritta da medici competenti e seri, attraverso la sanità pubblica e solo per quei casi particolarmente gravi come ad esempio stupri, rischi effettivi di salute, malformazioni gravi, patologie.
La Ru486 è solamente una modalità alternativa all'aborto. Quindi, se si parla di Ru486, l'unica cosa importante è il paragone medico con la procedura chirurgica che presenta vantaggi e svantaggi.
L’efficacia e la sicurezza del farmaco è stata ampiamente testata. Già nel giugno 2007 l'ente europeo per il controllo sui farmaci ha approvato l'uso del mifepristone e ne ha ribadito la sicurezza.
Siccome siamo in un Paese in cui l'aborto è consentito per legge, se c'è la possibilità per cui si usi un sistema che sia meno invasivo per la donna, non vedo perché dire di no!
Comunque ribadisco il mio pensiero e cioè che, o con un metodo o con l’altro, bisogna prima essere d’accordo sull’idea di aborto ed io personalmente sono pro-aborto solo in casi veramente gravi, come ad esempio quelli in cui è compromessa la vita della mamma o del nascituro ed in altri pochissimi casi, come ho già detto su. Questa la mia opinione in merito, , ma mi piacerebbe, a questo punto, sentirne anche altre!

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