Anche Napoli si mobilita per la disumana e barbara condanna inflitta a Sakineh.
Il sindaco e la giunta comunale di Napoli prendono decisa, ferma posizione, contro la condanna a morte per lapidazione della giovane Sakineh.
"Siamo da sempre, e in modo deciso contrari alla pena di morte. Non è assolutamente possibile che vi siano paesi nel mondo nei quali i diritti umani e le libertà personali non hanno alcun valore e si ipotizzino esecuzioni che è poco definire 'barbare' - si legge in una nota - Condividiamo quindi tutte le iniziative affinché, non solo non ci si dimentichi di Sakineh, ma l'Iran sia spinta dall'opinione pubblica internazionale a rispettare le persone umane, la loro dignità e libertà. Come abbiamo sempre fatto nei casi di donne la cui vita è stata messa ingiustamente in pericolo, certi di interpretare la volontà di tutti i cittadini di Napoli esporremo a Palazzo San Giacomo la gigantografia di Sakineh come testimonianza dell'attenzione continua e convinta che poniamo al suo caso". Non ci sono parole per commentare questa vergognosa “condanna”. In mancanza di sufficienti elementi di giudizio, non sta a noi dirimere qui la questione della presunta colpevolezza o dell’innocenza di questa donna, ma è giusto che tutto il mondo si mobiliti affinchè si ponga fine a questa barbarie costituita dalla pena che vogliono infliggerle: la morte per lapidazione (dopo aver già subito 99 frustate come punizione pubblica e a titolo di ” esempio”, in presenza di suo figlio).
E’ una vergogna per l’umanità!
Se sia colpevole o meno, questo spetta scoprirlo a chi di dovere, ma resta comunque il fatto che la pena sia disumana e che cozzi enormemente con il principio della carità divina e con il principio del rispetto della vita umana.
Infine propongo, a chi volesse farlo ed ancora non lo avesse fatto, ad associarsi con la propria firma all’appello lanciato in tutto il mondo.
La petizione è aperta anche sul sito di Repubblica.
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