martedì 17 agosto 2010

"E' MORTO FRANCESCO COSSIGA"

Il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, è deceduto alle 13.18 di oggi 17 agosto per arresto cardiocircolatorio. Aveva compiuto 82 anni. Nato il 26 luglio 1928 a Sassari, 'enfant prodige' della Democrazia Cristiana del dopoguerra, ha ricoperto tutti gli incarichi di governo possibili, da ministro dell'Interno a presidente del Consiglio. E' stato presidente del Senato ed il più giovane e votato presidente della Repubblica.
Il presidente emerito della Repubblica era ricoverato da lunedi' della scorsa settimana al policlinico Gemelli.
Nel bene e nel male perdiamo un grande protagonista della vita politica italiana, prima come membro-cardine della Democrazia Cristiana - al centro degli eventi ruotanti intorno all’omicidio Moro, quando sostenne la linea delle fermezza - poi come Presidente della Repubblica.
Nel 1990 cambia stile. Diventa il "picconatore", attacca il Csm, la Corte Costituzionale e il sistema dei partiti. Lo fa, dice, per "togliersi qualche sassolino dalle scarpe". Sollecita una grande riforma dello Stato e se la prende con diversi esponenti politici. C'é chi arriva a dargli del matto: lui risponde di "farlo, non di esserlo".

A  LUI  VA  UN  SALUTO,  BUON VIAGGIO PRESIDENTE!!!!

venerdì 13 agosto 2010

mercoledì 11 agosto 2010

STRAFALCIONI LINGUISTICI

Ed ora un po' di buonumore! Questi sono solo alcuni degli strafalcioni linguistici che ho trovato in rete. Riguardano il mondo della scuola (insegnanti ed alunni). Cominciate a leggere e a....sorridere (per non piangere), poi, in seguito, arriveranno anche  altri che riguardano altre categorie di persone.

A scuola

Gli insegnanti spiegano, educano, consigliano... e rimproverano...


Per favore ragazzi, un attimo di concentramento !

Professoressa, oggi la vedo raggiosa!
Non si dice raggiosa, si dice radiante!

Ragazzi adesso fate una bella pausa e rifucilatevi.

Se in questo momento Dante fosse vivo, si rivolterebbe nella tomba.

Tu capisci sempre a scopo ritardato.

In questa classe c'è troppo lassativismo.

Allontano gli alunni Russo e Marino perché durante l'ora di storia hanno ripetutamente ingiuriato il compagno Giuseppe Di Giuseppe chiamandolo Pinot di Pinot.

Non voglio sentire voci sottovoce

Tu del penultimo banco e il tuo didietro fate silenzio!

... e gli alunni apprendono...



Cos'è il lavoro nero?
Quello dei marocchini.

I galletti ruspanti sono le galline allevate nei cortili.

Fammi un esempio di verbo attivo.
Io mangio la mela.
Volgilo al passivo.
Io non mangio la mela.
Perché sarebbe passivo?
Perché sono passivo, sto fermo e non mangio la mela.

Quattuor milia hominum occidit ... (Uccise quattromila uomini ...) Quatto quatto uccise mille uomini...

Caesar, ventis secundis, in Lydiae litora pervenit ... (Cesare, con i venti favorevoli, giunse alle spiagge di Lidia ...) Cesare, in venti secondi, si infilò nel letto di Lidia ...

venerdì 6 agosto 2010

RISOTTO ALLA CREMA DI ZUCCHINE CON SPOLVERATA DI CANNELLA..... consigliato da Giuliano

Giuliano, che è un buongustaio amante della buona cucina  ed un appassionato e cultore della "cannella", ci suggerisce la ricetta  di un  risotto, in cui fa capolino  questa spezia.



RISOTTO ALLA CREMA DI ZUCCHINE CON SPOLVERATA DI CANNELLA

Ingredienti


350 grammi di zucchine 2 cucchiai di uva passa
olio extra vergine d'oliva prezzemolo tritato
q.b. di sale q.b. di pepe
320 grammi di riso Carnaroli cannella in polvere
3 cucchiai di olive taggiasche 100 grammi di parmigiano
brodo vegetale 1 cipolla


Preparazione

In un tegame con 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva far appassire una cipolla tagliata finemente.
Mondare e lavare con cura le zucchine.
Tritare la metà delle zucchine e tagliare a julienne l’altra parte.
Mettere tutto nel tegame con la cipolla.
Versare mezzo bicchiere di vino bianco secco e alzare la fiamma.
Quando l’alcol sarà evaporato abbassare nuovamente il fuoco, unire le olive, l’uvetta e regolare di sale e di pepe.
Aggiungere il riso e farlo tostare, quindi procedere alla cottura versando di volta in volta del brodo caldo.
A cottura ultimata aggiungere 60 grammi di parmigiano grattugiato e il prezzemolo tritato.
Spegnere la fiamma e far riposare per 30 secondi.


Presentazione


Servire con una spolverata di cannella e con scaglie di parmigiano.
Terminare con un giro di olio extravergine d’oliva e servire.

N.B.
Le olive taggiasche,come saprete certamente, sono un prodotto tipico della Liguria e non facilmente reperibili in altre zone, quindi vanno bene anche altre olive in salamoia.

domenica 1 agosto 2010

Alla riscoperta della nostra fanciullezza con “BELLEZZE IN BICICLETTA” di Adele Grisendi -

E’ tempo d’estate, in vacanza si legge di più….sotto l’ombrellone, in giardino e in qualsiasi altro luogo fresco e di relax.


Pertanto vi voglio far conoscere un libro che ho letto qualche mese fa e che mi fu consigliato da mia figlia che lo aveva comprato. Mi disse: ” Mamma, leggilo, perchè è ambientato ai tempi tuoi, quando eri una ragazzina”. La cosa mi incuriosì non poco e cominciai a leggerlo. E’ talmente scorrevole che si legge velocemente. Fa riaffiorare alla mente molte cose ed episodi della nostra fanciullezza, ovviamente mi riferisco a coloro che sono intorno ai 60 anni, poco più o poco meno.
E’ il mondo di una ragazza di campagna negli anni del “boom economico”.


Il corso delle stagioni scandisce questo album dei ricordi di una bambina, e poi di una ragazza, cresciuta nella campagna emiliana tra gli anni Cinquanta e Sessanta.
La voce dell'autrice conduce il lettore dentro il suo piccolo mondo. In quella società, ormai alle soglie del boom, a dominare era la famiglia patriarcale. Gli anziani venivano temuti e rispettati. Gli uomini avevano comunque l'ultima parola. I più piccoli erano comandati a bacchetta, pur godendo di una libertà oggi impensabile, grazie a un mondo meno pericoloso. Ma le vere protagoniste erano le donne. Capaci di sobbarcarsi l'onere di un doppio, faticoso lavoro nei campi e a casa, non rinunciavano a far sentire la propria voce e a protestare con forza.


Abituati, noi, oggi a vivere circondati dalla tecnologia, dai computer ai forni a microonde, automobili sempre più grandi e sofisticate, televisioni e videoregistratori, telefoni cellulari e mille altri aggeggi elettronici ed informatici, stentiamo a ricordarci che cos'era la vita soltanto mezzo secolo fa. Mia figlia mi guarda quasi scandalizzata quando le dico che quando sono nata (1947), la televisione in Italia non esisteva! Eppure gli anni a cavallo della metà dello scorso secolo erano così: soltanto pochi ricchi cittadini possedevano un'automobile, non c'erano televisori, il bucato si faceva a mano e nelle cucine c'erano, se ce lo si poteva permettere, le ghiacciaie. Io, per quanto mi riguarda, la prima tv in casa mia l’ho vista intorno agli anni ’60.

Mio padre preferì comprare prima la lavatrice, semiautomatica, con il cestello per lavare da una parte e la centrifuga dall’altra, solo perché mia madre già allora soffriva di artrosi. Solo dopo alcuni anni comprò la tv.


"Bellezze in biciclette", il libro di Adele Grisendi pubblicato da Sperling & Kupfer, è un viaggio attraverso quegli anni, in una campagna emiliana(Montecchio) dove la bicicletta era l'unico mezzo di trasporto. "Le storie semplici che si susseguono in queste pagine sono dettate dai ricordi di una bambina e dipingono un mondo del quale non si parla mai. Sepolto nella memoria delle tante donne della mia generazione, cresciute come me nei casolari di campagna tra Reggio Emilia e Parma", scrive l'autrice. Attraverso le stagioni, le nevicate invernali, i profumi della primavera e dell'autunno, il caldo estivo e le notti invernali nelle stalle, i primi fiori, la mietitura, la vendemmia, le semine, gli orti, i frutteti, scorre una vita che "per la maggior parte delle famiglie era davvero povera". Eppure la struttura patriarcale della famiglia, la solidarietà con i vicini, la semplicità con cui si affrontava una vita lontanissima dalla mentalità consumistica di oggi, permetteva di vivere decorosamente e con intensi momenti di allegria e di festa. Tra i grandi cappelli di paglia e le ciotole fumanti di pasta fatta in casa, tra nonni prepotenti e serate danzanti, tra mucche, cavalli, galline, anatre e corredi preparati imparando il ricamo nella scuola delle suore, tra il piacere di un gelato e riti importanti come l'uccisione del maiale e i materassi fatti sull'aia, si segue la crescita della bambina Adele, ormai diventata grande e che, dalle esperienze di una vita non facile, ha tratto la forza e la saggezza per affrontare un mondo più grande e più difficile di quello in cui è nata e cresciuta.

BREVE BIOGRAFIA (notizie riprese dal retro di copertina)



Adele Grisendi è nata a Montecchio Emilia nel 1947. Oggi, dopo aver lavorato per diversi anni in CGIL, dirige dal 1990 il Centro di documentazione sui servizi pubblici innovativi a disposizione dei cittadini "Il cittadino ritrovato" e dal 1995 direttrice di "Tempomat", osservatorio nazionale delle banche del tempo, da lei ideato. Ma Grisendi trova spesso il tempo per tornare nella sua campagna, tra i profumi, i sapori e gli affetti dell'infanzia e il desiderio di raccontare, con affetto e ironia, perché il ricordo di "quella vita più povera, ma più pulita, più semplice, più libera" e "la storia delle donne forti" della sua terra non vada perduta.