La Primavera, astronomicamente e meteorologicamente parlando, è alle porte e comincia a farsi sentire anche nell’aria, almeno qui al sud, con il sole e l’aria meno fredda e con i primi fiori che cominciano a sbocciare. Speriamo solo che sia in arrivo definitivamente, questa volta!!!!
Molti pittori, scultori, poeti e musicisti hanno avuto in alcune loro opere, come tema predominante, la Primavera. E voglio prendere a prestito queste opere per festeggiare l’arrivo della Primavera.
Quale occasione migliore per proporvele attraverso immagini e video?
Nelle arti “La Primavera” è il tema di molte composizioni.
NELLA MUSICA:
La primavera è …Tchaikovsky con Waltz of the Flowers (Valzer dei fiori), ma è anche… Antonio Vivaldi con uno dei movimenti delle Quattro stagioni.
NELLA PITTURA:
La primavera è…. Alessandro Filipepi, detto il Botticelli con due celeberrimi quadri.
“La Primavera” è un’opera realizzata a tempera di datazione incerta (fra il 1477 e il 1490), destinata originariamente alla villa di Castello (probabile collocazione iniziale assieme a “La nascita di Venere”), e oggi alla Galleria degli Uffizi di Firenze.
“La nascita di Venere” è un’opera realizzata a tempera su tela di lino e si trova nella Galleria degli Uffizi di Firenze. Risale al 1483-1485 circa e fu commissionata da Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, nipote di Lorenzo il Magnifico, per adornare la Villa di Castello, nella campagna fiorentina. Rappresenta una delle creazioni più elevate dell’estetica del pittore fiorentino, oltre che un ideale universale di bellezza femminile
NELLA SCULTURA:
La Primavera è…. Benedetto Antelami con una statua allegorica.
All’interno del Battistero sono collocate le sculture ad altorilievo appartenenti ad un ciclo pressoché completo raffigurante i mesi e le stagioni. Questi erano probabilmente lavori per il portale principale della facciata del Duomo, ma il lavoro venne interrotto, forse a causa della morte di Antelami. La “Primavera”, nonostante qualche durezza d’intaglio, per la leggiadra grazia della mossa con cui avanza dal fondo, è con ogni probabilità da ritenersi autografa. La fresca giovinetta che simboleggia la Primavera è rappresentata, però, con qualche indurimento nel modellato, qualche manierismo nel panneggio e, infine, con i tratti del volto stilizzati, sì da lasciar supporre che all’Antelami, in questo caso, si sia sostituito, forse, un notevole scolaro.
Secondo recenti studi tutte queste sculture sarebbero state destinate a un grandioso portale per la facciata del Duomo, interrotto alla morte di Benedetto intorno al 1210.
NELLA POESIA:
La Primavera è stata “cantata” da molti poeti, ne ho scelti due come prototipi, molto diversi l’uno dall’altro: Vincenzo Cardarelli e Gianni Rodari.
VINCENZO CARDARELLI, il cui vero nome era Nazareno Caldarelli, nacque a Corneto Tarquinia, un piccolo paese di provincia, dove suo padre (Antonio Romagnoli), marchigiano d’origine, gestiva il buffet della stazione ferroviaria e qui trascorse la sua infanzia e la sua adolescenza.
Compì studi irregolari e formò la propria cultura da autodidatta. All’età di diciassette anni fuggì di casa e approdò a Roma dove, per vivere, fece i più svariati mestieri, fra i quali il correttore di bozze presso il quotidiano l’Avanti!. Su l’Avanti!, del quale divenne redattore, ebbe inizio, nel 1906, la sua carriera giornalistica.
La sua è una poesia descrittiva lineare, legata a ricordi passati di qualunque tipo, siano paesaggi animali persone e stati d’animo, che vengono espressi con un uso di un linguaggio discorsivo e nello stesso tempo impetuoso e profondo.
Morì a Roma il 18 giugno 1959.
PRIMAVERA
Oggi la primavera
é un vino effervescente.
Spumeggia il primo verde
sui grandi olmi fioriti a ciuffi:
Verdi persiane squillano
su rosse facciate
che il chiaro allegro vento
di marzo pulisce:
Tutto è color di prato.
Anche l’edera è illusa,
la borraccina è più verde
sui vecchi tronchi immemori
che non hanno stagione.
Scossa da un fiato immenso
la città vive un giorno
d’umori campestri.
Ebbra la primavera
corre nel sangue.
(V.Cardarelli)
Oggi la primavera
é un vino effervescente.
Spumeggia il primo verde
sui grandi olmi fioriti a ciuffi:
Verdi persiane squillano
su rosse facciate
che il chiaro allegro vento
di marzo pulisce:
Tutto è color di prato.
Anche l’edera è illusa,
la borraccina è più verde
sui vecchi tronchi immemori
che non hanno stagione.
Scossa da un fiato immenso
la città vive un giorno
d’umori campestri.
Ebbra la primavera
corre nel sangue.
(V.Cardarelli)
GIANNI RODARI (all’anagrafe Giovanni Francesco Rodari, detto “Gianfranco”, in arte “Gianni”) nacque il 23 ottobre 1920 a Omegna, sul Lago d’Orta e crebbe a Gavirate in provincia di Varese, dove fu trasferito a seguito della morte del padre, fornaio anticlericale, all’età di 9 anni, assieme ai due fratelli e alla madre, casalinga molto religiosa. Morì a Roma il 14 aprile 1980.
E’stato uno scrittore e pedagogista italiano, specializzato in scrittura per ragazzi, assai famoso, e tradotto in quasi tutte le lingue del mondo.
21 MARZO
La prima rondine
venne iersera
a dirmi:-E’ prossima la Primavera!
Ridon le primule
nel prato,gialle,
e ho visto,credimi,
già tre farfalle.
Accarezzandola
così le ho detto:
-Sì è tempo,rondine,
vola sul tetto!
Ma perchè agli uomini
ritorni in viso
come nei teneri
prati il sorriso
un’altra rondine
deve tornare
dal lungo esilio,
di là dal mare.
La Pace,o rondine,
che voli a sera!
Essa è per gli uominila primavera.
(G.Rodari)
ED ORA INNEGGIAMO A QUESTA STAGIONE CON UN .....
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