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domenica 12 dicembre 2010
giovedì 9 dicembre 2010
LA COMUNICAZIONE E L' INCOMUNICABILITA'
Gli esseri viventi entrano in contatto e comunicano con i loro simili. Ciò avviene in diversi modi: le formiche, ad esempio, secernono un liquido odoroso per segnalare alle loro compagne il cammino da seguire per trovare il cibo; i cani muovono la coda in modo diverso per segnalare gioia, minaccia, paura o altro; alcune farfalle espongono minacciose macchie nere e forma di occhio sullle ali….ecc
Gli uomini comunicano usando diversi linguaggi, da quello verbale con le parole (scritte e parlate) a quello non verbale con gesti, espressioni del viso, immagini, suoni ecc. Ma affinchè la comunicazione avvenga, è necessario che il codice sia conosciuto sia dall’emittente del messaggio che dal ricevente. E’ come parlare in italiano con uno straniero che non conosce la lingua e viceversa, oppure parlare con un sordo usando le parole e non i gesti. Gia’ usando parole appartenenti alla stessa lingua a volte non ci si comprende, figuriamoci usando un codice totalmente diverso.
Ecco che si hanno i problemi …..di comunicazione.
Quando si usa, ad esempio, un codice visivo, fatto di immagini e il significato delle immagini non sempre è chiaro, si possono generare equivoci.
A tal proposito esiste una pagina divertente estrapolata da un libro di Achille Campanile “In campagna è un’altra cosa” (riportata in un libro di testo per la classe 3^ della scuola primaria)che, seppure in chiave ironica e divertente, dà un saggio di quello che potrebbe accadere quando non si è a conoscenza del codice usato dal referente del messaggio. Questa pagina, la sottoponevo sempre ai miei alunni quando parlavamo di comunicazione ed è sempre stata una pagina esilarante, ma al contempo chiarificatoria dell’importanza di usare lo stesso codice per potersi capire.
La propongo anche a voi.
Ecco come nacque l'idea di scrivere una lettera e che cosa scrisse, ai tempi dell’antico Egitto, il giovane Ramesse alla fanciulla dei suoi sogni e come lei interpretò il messaggio.
Dolce era la sera sulle rive del sacro Nilo. I colori del tramonto indugiavano sulle acque, che si vedevano scintillare e tremolar fra le palme, dietro il tempio di Anubi. Si levò un sommesso canto di sacerdoti. Poi tutto tacque.
Ramesse passeggiava pensieroso e la solitudine del luogo, che pareva fatto per i convegni d'amore, aumentava la sua tristezza.
Coppie scivolavano tra le ombre, poco lontano. Egli soltanto non aveva una compagna.
Qui l'aveva vista la prima volta, qualche giorno prima e qui tornava ogni sera in amoroso pellegrinaggio, con la speranza d'incontrarla di nuovo e palesarle l'amor suo.
Ma la ragazza non s'era rivista.
"L'amo", diceva a se stesso il giovine egizio "l'amo appassionatamente. Ma come farglielo sapere? Ecco, le scriverò una lettera".
Corse a casa, si fece portate un papiro e s'accinse a buttar giù la dichiarazione d'amore, imprecando contro lo strano modo di scrivere degli egizi, che obbligava lui, poco forte in disegno, a esprimersi per mezzo di pupazzetti.
"Vedo con piacere che ti sei dato alla pittura" gli disse il padre, quando lo vide all'opera.
"No, sto scrivendo una lettera", spiegò Ramesse.
E si mise al lavoro pieno di buona volontà.
LA LETTERA DI RAMESSE da "In campagna è un'altra cosa" di Achille Campanile
"Le dirò" fece: "Soave fanciulla...".
(E disegnò alla meno peggio una fanciulla cercando di darle un'aria quanto più fosse possibile soave).
...dal primo istante in cui vi ho vista...
(Cercò di disegnare un occhio aperto e appassionato).
... il mio pensiero vola a voi...
(Come esprimere questo concetto poetico? Ecco: tracciò sul papiro un uccello).
...Se non siete insensibile ai miei dardi d'amore...
(E disegnò una freccia scagliata).
... trovatevi fra sette mesi...
(Sette piccole lune s'allinearono sul papiro).
...lì dove il sacro Nilo fa un gomito...
(Questo era molto facile: all'inamorato bastò tracciare un fiumicello a zig-zag).
..e precisamente vicino al tempio di Anubi...
(Anche questo era piuttosto facile, l'immagine del dio dal corpo d'uomo e dalla testa di cane essendo nota a tutti).
.. perché possa esternarvi i sensi di una rispettosa ammirazione...
(Disegnò se stesso che s'inginocchiava).
...Mi creda, con perfetta osservanza, eccetera, eccetera.
Terminata l'improba fatica il giovine e intraprendente egizio consegnò la lettera al servitore:
"Portala alla figlia di Psammetico" disse. "E' urgente".
"Oh", fece il vecchio analfabeta "che grazioso cannocchiale!".
"E' un papiro, asino. C'è risposta".
Dopo poco, la soave figlia di Psammetico decifrava i disegni non troppo riusciti del giovine Ramesse, dando ad essi la seguente interpretazione:
Detestabile zoppa...
...ho mangiato un uovo al tegamino...
...voi siete un'oca perfetta...
...ma, nel fisico, somigliate piuttosto a una lisca di pesce...
...Vi piglierò a sassate...
...Siete un ignobile vermiciattolo...
...e avete bisogno della protezione di Anubi...
("Mascalzone!" pensò la fanciulla. "Anubi è il protettore delle mummie!").
...Ora smetto perché debbo pulirmi le scarpe.
Saluti, eccetera, eccetera.
"Grandissimo vigliacco" strillò la ragazza. "Ora ti accomodo io!".
Prese lo stilo e sotto la stessa lettera scrisse:
Se io sono un 'oca...
...ma non mai una mummia...
...lei è un beccaccione...
...e io la prenderò a pugni.
Frase che ottenne disegnando con grande perizia un'oca, Anubi cancellato, un animale cornuto e un pugno chiuso.
Restituì la lettera al servitore di Ramesse, che tornò dal padrone.
Figurarsi la gioia di questi, quando credé di decifrare - sempre per la sua scarsa pratica di disegno - come segue i geroglifici della ragazza:
Anche il mio pensiero vola costantemente a voi...
...ma ritengo che non è prudente vedersi presso il tempio di Anubi;
...piuttosto; un buon posticino tranquillo credo si possa trovare nei paraggi del tempio del bue Api...
...dove vi concederò la mia mano.
Quindi in conclusione, usare lo stesso codice x la comunicazione è importantissimo, ma spesso è ancor più importante , nell'ambito dello stesso codice, saperlo interpretare. Molto spesso avvengono incomprensioni e quindi si ha "incomunicabilita'" anche usando il CODICE VERBALE (quello con le parole) perchè talune volte succede che una parola venga usata male o compresa male e si genera così il fraintendimento nella migliore delle ipotesi.
mercoledì 10 novembre 2010
IL PIU’ IMPORTANTE SITO ARCHEOLOGICO DEL NOSTRO PAESE VA IN BRICIOLE
Ecco un altro disastro pre-annunciato: è infatti crollata l'intera Domus Gladiatoria (luogo dove si allenavano gli atleti dell’antica Pompei) e non, come si era creduto inizialmente, solo un muro dell'edificio.
Una immagine della Domus dei Gladiatori crollata il 6 novembre 2010 a Pompei. L'area al momento è transennata e non è possibile accedervi. La Domus è sulla via principale, via dell'Abbondanza, quella maggiormente percorsa dai turisti, in direzione Porta Anfiteatro. Predisposto un percorso alternativo per i tanti turisti.
-
Il crollo si è verificato in via dell'Abbondanza e ad accorgersene sono stati i custodi del sito archeologico. L'area è stata transennata e i turisti sono stati indirizzati su altri percorsi. Il problema però diventa sempre più grave: uno degli scavi archeologici più importanti al mondo, se non il più importante, si sta progressivamente sbriciolando.
Altre due case sono a rischio-crollo: La Casa del Labirinto e quella delle Nozze d’Argento.
Questi i fatti, ma di chi le responsabilità? La prima accusata è l’incuria. Ma l’incuria è dell’uomo e quindi della mancata manutenzione e prevenzione che spesso in queste situazioni non vengono attuate. Si adducono colpe sempre al cattivo tempo (pare che la causa non sia solo questa), ma il cattivo tempo fa parte delle calamita’ naturali ed è compito dell’uomo porvi rimedio, laddove è possibile, preventivo. Aveva resisitito all’eruzione del Vesuvio, alle guerre, ma nulla ha potuto contro l’incuria, la manutenzione carente e forse anche sbagliata. Adesso è il solito momento dello scarica barile delle responsabilità fra il ministro Bondi, che punta l’indice sulle scarse risorse destinate alla cura di un patrimonio culturale immenso, e il ministro Tremonti. Ma tutti gli incassi derivati dai ticket dei visitatori (che sono tanti) dove vanno a finire? Pare che l'ultimo restauro nell'area smottamenti risalga agli anni 40.
Rimane comunque un danno patrimoniale, culturale, turistico ed economico enorme. E meno male che è successo durante la notte, altrimenti si sarebbero contate anche le vittime. Ci sarebbero potuti essere visitatori e rimanerne coinvolti.
Il crollo si è verificato in via dell'Abbondanza e ad accorgersene sono stati i custodi del sito archeologico. L'area è stata transennata e i turisti sono stati indirizzati su altri percorsi. Il problema però diventa sempre più grave: uno degli scavi archeologici più importanti al mondo, se non il più importante, si sta progressivamente sbriciolando.
Questi i fatti, ma di chi le responsabilità? La prima accusata è l’incuria. Ma l’incuria è dell’uomo e quindi della mancata manutenzione e prevenzione che spesso in queste situazioni non vengono attuate. Si adducono colpe sempre al cattivo tempo (pare che la causa non sia solo questa), ma il cattivo tempo fa parte delle calamita’ naturali ed è compito dell’uomo porvi rimedio, laddove è possibile, preventivo. Aveva resisitito all’eruzione del Vesuvio, alle guerre, ma nulla ha potuto contro l’incuria, la manutenzione carente e forse anche sbagliata. Adesso è il solito momento dello scarica barile delle responsabilità fra il ministro Bondi, che punta l’indice sulle scarse risorse destinate alla cura di un patrimonio culturale immenso, e il ministro Tremonti. Ma tutti gli incassi derivati dai ticket dei visitatori (che sono tanti) dove vanno a finire? Pare che l'ultimo restauro nell'area smottamenti risalga agli anni 40.
Rimane comunque un danno patrimoniale, culturale, turistico ed economico enorme. E meno male che è successo durante la notte, altrimenti si sarebbero contate anche le vittime. Ci sarebbero potuti essere visitatori e rimanerne coinvolti.
martedì 9 novembre 2010
SOLIDARIETA' PER IL VENETO
COME SAPPIAMO IL VENETO STA VIVENDO UN MOMENTO DI DIFFICOLTA' PER L' ALLUVIONE , NOI POSSIAMO CONTRIBUIRE CON LA NOSTRA SOLIDARIETA' MANDANDO UN AIUTO .
REGIONE DEL VENETO
Unicredit Banca Spa. Chiunque lo desideri, può contribuire effettuando un versamento con le seguenti coordinate: intestazione: "Regione Veneto - Emergenza Alluvione novembre 2010" - codice IBAN: IT 62 D 02008 02017 000101116078.
COMUNE DI VICENZA
IBAN: IT57C0572811810010570747633 presso la Banca Popolare di Vicenza Filiale di C.trà Porti, 12
causale: Fondo alluvione Novembre 2010 Città di Vicenza;
oppure con versamenti diretti presso ogni Filiale della Banca Popolare di Vicenza con la medesima causale.
TELEFONO
Un SMS al 45501 anche senza messaggio dagli operatori indicati nel cartello a sinistra o una chiamata da rete fissa Telecom si tradurranno in due euro, soldi che serviranno per aiutare a ricostruire case, scuole e fabbriche.
Come per altre calamità naturali è stato istituito così il numero per l’SMS solidale verso i colpiti dall’alluvione in Veneto.
REGIONE DEL VENETO
Unicredit Banca Spa. Chiunque lo desideri, può contribuire effettuando un versamento con le seguenti coordinate: intestazione: "Regione Veneto - Emergenza Alluvione novembre 2010" - codice IBAN: IT 62 D 02008 02017 000101116078.
COMUNE DI VICENZA
IBAN: IT57C0572811810010570747633 presso la Banca Popolare di Vicenza Filiale di C.trà Porti, 12
causale: Fondo alluvione Novembre 2010 Città di Vicenza;
oppure con versamenti diretti presso ogni Filiale della Banca Popolare di Vicenza con la medesima causale.
TELEFONO
Un SMS al 45501 anche senza messaggio dagli operatori indicati nel cartello a sinistra o una chiamata da rete fissa Telecom si tradurranno in due euro, soldi che serviranno per aiutare a ricostruire case, scuole e fabbriche.
Come per altre calamità naturali è stato istituito così il numero per l’SMS solidale verso i colpiti dall’alluvione in Veneto.
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Varie: solidarietà per il Veneto
mercoledì 3 novembre 2010
Sakineh non è stata giustiziata, ma la situazione è ancora molto a rischio
Fortunatamente l’allarme lanciato nei giorni scorsi, che parlava della pena di morte da eseguire già oggi, mercoledì, è finora risultato vano, “anche se per lei la situazione rimane pericolosa”, come asserisce la stessa portavoce del Comitato internazionale contro le esecuzioni.
“Ad evitare la condanna a morte”, secondo la stessa portavoce, “sarebbero state le pressioni esercitate dai governi europei sul regime di Teheran”.
Continuiamo a lottare affinchè SAKINEH sia salva.
Auguri SAKINEH!!!!!!
“Ad evitare la condanna a morte”, secondo la stessa portavoce, “sarebbero state le pressioni esercitate dai governi europei sul regime di Teheran”.
Continuiamo a lottare affinchè SAKINEH sia salva.
Auguri SAKINEH!!!!!!
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Attualità: Sakineh non è stata giustiziata
domenica 17 ottobre 2010
FRECCIAROSA: le donne viaggiano ad alta velocità
Frecciarosa è il progetto del Gruppo FS lanciato giovedì 30 settembre 2010, nel corso del Frecciarosa Day: un vero e proprio evento che ha illustrato tutte le iniziative in corso per il mese di ottobre tagliate su misura per un pubblico femminile.
Una campagna di informazione e sensibilizzazione sui temi della salute, dei diritti e della sicurezza delle donne, con consulenze gratuite a bordo di alcuni treni AV, distribuzione di materiali informativi, approfondimenti e interviste sulla web radio di FS.
La possibilità, inoltre, per le donne di viaggiare gratis sui treni della media e lunga percorrenza, se in compagnia della famiglia (un gruppo da 3 a 5 persone con almeno un bambino) e il sabato (anche se solo in coppia, con un passeggero pagante). Inoltre c’è l’opportunità di usufruire di un biglietto omaggio per i musei di Roma, Firenze, Venezia e Napoli esibendo il biglietto "Offerta Familia Ottobre e Sabato Rosa". L’inziativa coinvolge inoltre anche pattuglie Polfer di sole donne sui treni e nelle stazioni per informare sui temi della sicurezza.
mercoledì 13 ottobre 2010
"CILE, I MINATORI TORNANO ALLA VITA"
E' la fine di un incubo per i 33 minatori cileni
intrappolati, dal 5 agosto scorso, a 600 metri di profondità dopo un crollo
avvenuto nella miniera di San Josè.
Una capsula metallica sta riportando in
superficie gli operai.
Sono salvi, dopo essere stati sepolti vivi, per
più di due mesi. «Non ci trattate come star dello spettacolo o come giornalisti,
ma continuate a trattarci come Mario, il lavoratore, il minatore». Pochi minuti
dopo essere uscito dalle viscere della terra in cui è stato intrappolato con i
suoi 32 compagni Mario Sepulveda, elettricista, 39 anni, diventato famoso in
tutto il mondo come l'animatore dei filmini che in questi lunghissimi 69 giorni
i minatori hanno inviato in superficie, ha rivolto questo appello ai media di
tutto il mondo che stanno seguendo l'evento. «Sono super contento di vivere
questo momento - ha detto poi il minatore che appena uscito dalla capsula ha
abbracciato la sua famiglia e gridato «Viva Cile» - però questo paese deve
capire che possiamo avere dei cambiamenti nel mondo del lavoro». Parlando
dell'esperienza degli oltre due mesi passati sottoterra ha poi detto che «stavo
con Dio e con il diavolo, però mi sono aggrappato alla mano di Dio e in nessun
momento ho dubitato del fatto che Dio sarebbe venuto a salvarmi».
giovedì 7 ottobre 2010
A "Chi l’ha visto" in diretta la notizia della morte di Sarah Scazzi, uccisa dallo zio –
UNA RIFLESSIONE
Quanto si può dire "professionale" il comportamento della Sciarrelli a "Chi l'ha visto" dove la mamma di Sara Scazzi ha appreso in diretta dei tragici sviluppi della vicenda della figlia.Secondo me, pur di fare lo scoop è venuta meno ai principi deontologici del suo lavoro.
Bisognava spegnere le telecamere e chiudere il collegamento e la trasmissione.
Quanto si può dire "professionale" il comportamento della Sciarrelli a "Chi l'ha visto" dove la mamma di Sara Scazzi ha appreso in diretta dei tragici sviluppi della vicenda della figlia.Secondo me, pur di fare lo scoop è venuta meno ai principi deontologici del suo lavoro.
Bisognava spegnere le telecamere e chiudere il collegamento e la trasmissione.
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Attualità: La morte di Sara Scazzi
sabato 2 ottobre 2010
venerdì 1 ottobre 2010
2 OTTOBRE: FESTA DEI NONNI
I nonni hanno un ruolo speciale in ogni famiglia. Hanno storie interessanti da raccontare, organizzano festicciole in famiglia e sono ovviamente sempre disponibili.
ORIGINI DELLA FESTA
L'idea di un giorno nazionale da dedicare ai nonni è venuta per prima ad una casalinga del West Virginia, Marian Mc Quade.
La signora Mc Quade, mamma di 15 figli e nonna di 40 nipoti, iniziò la campagna nel 1970, ma lavorava con gli anziani già dal 1956.
Nel 1978, l'allora Presidente americano, Jimmy Carter, proclamò che la festa nazionale dei nonni (Grandparents Day) fosse celebrata ogni anno la prima domenica di settembre dopo il Labor Day.
In questo giorno in America le scuole, la chiesa e le organizzazioni specifiche onorano nonni e anziani con speciali manifestazioni.
Alcune famiglie, in questo giorno, si radunano dilettandosi con giochi da tavolo che facilmente favoriscono gli incontri "generazionali" tra giovani e anziani.
FESTA DEI NONNI, PERCHE'?
Innanzitutto per dire grazie. Un "grazie" particolare a due figure fondamentali della famiglia e della società intera: il nonno e la nonna.
Il 2 ottobre si celebra la ancora “giovane” festa dei nonni. Istituita nel 2005 dal Parlamento che ha riconosciuto ufficialmente il ruolo fondamentale dei nostri nonni e non sfigura certamente accanto alla festa del papà e a quella della mamma.
La ricorrenza cade il 2 ottobre, il giorno in cui la Chiesa celebra gli Angeli, ed è concepita proprio come momento di incontro e riconoscenza nei confronti dei nonni-angeli custodi dell'infanzia.
E' davvero importante festeggiare i nonni in un grande abbraccio, ricordandoci quanto questa figura dia ogni giorno, in termini di aiuto concreto (e soprattutto dal punto di vista umano), alle loro famiglie e ai loro nipoti.
"I nonni sono coloro che vengono da lontano e vanno per primi, ad indagare oltre la vita; sono i vecchi da rispettare per essere rispettati da vecchi; sono il passato che vive nel presente ed i bambini sono il presente che vedrà il futuro ". (Maria Rita Parsi) Nonni e nonne, veri e propri angeli custodi di nipoti e bambini.
Il 2 ottobre, festa degli Angeli Custodi, é l'occasione per manifestare attraverso una grande "Festa dei Nonni" tutta la sincerità dei sentimenti di amore, affetto, riconoscenza, tenerezza, che riescono a suscitare in nipoti e bambini.
È quello fra nonni e nipoti un rapporto incantato dove i sentimenti trovano una giocosa espressione di purezza, spontaneità, trasporto incondizionato.
La giornata a loro dedicata é il riconoscimento ufficiale del loro valore sociale, ma soprattutto educativo, affettivo, culturale e personale nei confronti dei nipoti, che in poco tempo ha riscosso un unanime consenso.
La "Festa dei Nonni" diventa infatti istituzionale nel 2005. Niente più dubbi quindi sulla "dovuta importanza al ruolo svolto dai nonni all'interno delle famiglie e della società in generale". Ricordo ancora il primo anno in cui fu istituita questa festa. Decidemmo subito di festeggiarla a scuola improvvisandola un po’, dato che eravamo ai primissimo giorni di scuola. Invitammo tutti i nonni degli alunni e con loro festeggiammo in maniera molto allegra e spontanea questa giornata a loro dedicata. Ogni bambino, oltre a fare un regalino simbolico ai propri nonni, dedicava loro anche una breve poesia o canzoncina. Insomma erano i “bambini” a prendersi cura dei "loro nonni"; per una volta i ruoli erano invertiti.
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Ricorrenze: Festa dei nonni
domenica 26 settembre 2010
CONTINUANO ...GLI STRAFALCIONI LINGUISTICI (II parte)
Riprendo il discorso già affrontato tempo fa con gli "strafalcioni linguistici" molti dei quali sono stati ripresi dalla rete.
Questa volta riguardano frasi sentite in LIBRERIA e in negozi di DISCHI E STRUMENTI MUSICALI.
IN LIBRERIA
Il giardino dei Finti Continui.
Il diario di Anna Falchi.
Il fu Maria Pascal.
Lo Zabaione di Leopardi.
Giovanna d'Arcore.
Il gobbo di Nostradamus.
La congiura di Caterina.
La vedova di Monza.
Il Guinness dei pirati.
I cavalieri del tavolo rotondo.
L'ultimo dei Caimani.
Il principe delle tenere.
Il Monte di Contecristo
Madre Teresa di Gallura.
L'ultimo libro di Luciano Decrescente.
Mi creda signore, il fatto che c'è scritto "Stampato nel 1965" non vuol dire che è scaduto.
Scusi, avete la cassetta dei sette porcellini?
Pensiero e opere del filosofo greco Clitoride.
La baronessa di Cariddi.
Anna Balena.
Castore e Pollicino.
L'arcipelago Goulash.
L'amante di Lady Charleston.
Scusi, avete la cassetta del lupo mannaio?
Vorrei un compasso ed un cognometro.
Posso guardare un'occhiata ai libri nuovi?
Non so decidermi, mi può dare qualche suggestione?
FRA DISCHI E STRUMENTI MUSICALI
La ragazza di D'Alema.
L'ultimo CD di Lucio Dallas.
Le canzoni di Culus Iglesias.
Un disco di Uretra Franklin.
Un disco di Jella Fitzgerald.
"Bye-bye baby" di Marilyn Morroidi.
L'ultimo CD degli Sbandau Ballet,
Le canzoni di Cimabue.
La Semipiramide di Rossini.
La bella addormentata e Don Bosco.
La Carmen di Bidet.
Mio nipote suona il fax.
Che bella musica! Ho la pelle caponata.
Avete mandorlini?
Little Tony è sempre sulla freccia dell'onda.
Ramazzotti ha vinto il disco di platano.
Il CD degli Hula-op.
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Umorismo: Strafalcioni linguistici II parte
martedì 21 settembre 2010
Anche Sandra ci ha lasciato , si è ricongiunta al suo Raimondo
E così ci ha lasciato anche Sandra.
L'attrice Sandra Mondaini è morta, questa mattina poco prima delle 13, all'ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverata da circa 10 giorni. Aveva 79 anni: era nata l'1 settembre del 1931.
Lo scorso aprile era morto il marito, Raimondo Vianello, e lei era rimasta molto provata, tanto da essere ricoverata anche in una casa di cura.
Adesso Sandra ha raggiunto Raimondo, la persona con cui ha condiviso non solo le gioie dell'amore ma anche i successi artistici. E magari giocheranno insieme a carte lassù e continueranno a scherzare e a divertirsi come ci hanno divertito in tutti questi anni in televisione.
CIAO SANDRA E PORTA IL NOSTRO SALUTO ANCHE A RAIMONDO!!!!!
L'attrice Sandra Mondaini è morta, questa mattina poco prima delle 13, all'ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverata da circa 10 giorni. Aveva 79 anni: era nata l'1 settembre del 1931.
Lo scorso aprile era morto il marito, Raimondo Vianello, e lei era rimasta molto provata, tanto da essere ricoverata anche in una casa di cura.
Adesso Sandra ha raggiunto Raimondo, la persona con cui ha condiviso non solo le gioie dell'amore ma anche i successi artistici. E magari giocheranno insieme a carte lassù e continueranno a scherzare e a divertirsi come ci hanno divertito in tutti questi anni in televisione.
CIAO SANDRA E PORTA IL NOSTRO SALUTO ANCHE A RAIMONDO!!!!!
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Attualità: Anche Sandra ci ha lasciato
lunedì 20 settembre 2010
Afghanistan, a Roma l'addio all'incursore morto a Farah
Si sono svolti questo pomeriggio a Roma i funerali di Alessandro Romani, l'incursore che ha perso la vita in Afghanistan la scorsa settimana.
"Alessandro in Afghanisian voleva che gli ordigni non spegnessero più i sogni dei bambini, che le donne non fossero più sfigurate e lapidate, che gli uomini non fossero più legati su pali in attesa della morte, dinanzi agli occhi dei figli", ha detto Monsignor Pelvi nell'omelia.
Romani era rimasto ferito assieme a un collega durante l'operazione di cattura di alcune persone che poco prima avevano piazzato un ordigno sulla strada nel distretto di Bakwa.
Con la morte dell'incursore Alessandro Romani è salito a 30 il numero di militari che in questi anni hanno perso la vita nel Paese.
L'ultimo attentato mortale si era verificato a Herat lo scorso luglio, quando due genieri avevano perso la vita in un'esplosione durante l'operazione di disinnesco di un ordigno.
La bara del tenente 36enne, Alessandro Romani morto per le ferite riportate in una sparatoria nella provincia di Farah venerdì scorso, ha fatto il suo ingresso nella Basilica di Santa Maria degli Angeli avvolta nel tricolore e salutata da un picchetto d'onore, tra gli applausi della gente.
Alle esequie solenni, celebrate dall'ordinario militare monsignor Vincenzo Pelvi, hanno preso parte il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, i presidenti di Senato e Camera Renato Schifani e Gianfranco Fini, rappresentanti del governo e della politica e i vertici militari."Alessandro in Afghanisian voleva che gli ordigni non spegnessero più i sogni dei bambini, che le donne non fossero più sfigurate e lapidate, che gli uomini non fossero più legati su pali in attesa della morte, dinanzi agli occhi dei figli", ha detto Monsignor Pelvi nell'omelia.
Romani era rimasto ferito assieme a un collega durante l'operazione di cattura di alcune persone che poco prima avevano piazzato un ordigno sulla strada nel distretto di Bakwa.
Con la morte dell'incursore Alessandro Romani è salito a 30 il numero di militari che in questi anni hanno perso la vita nel Paese.
L'ultimo attentato mortale si era verificato a Herat lo scorso luglio, quando due genieri avevano perso la vita in un'esplosione durante l'operazione di disinnesco di un ordigno.
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Varie: I funerali dei Alessandro Romani
sabato 18 settembre 2010
IL MIRACOLO DEL SANGUE DI SAN GENNARO
Domani, 19 settembre, San Gennaro, è il giorno in cui continua a perpetuarsi il famoso miracolo o almeno lo si spera.
Si ritiene che una pia donna avesse raccolto in due ampolle il sangue di San Gennaro per consegnare poi la preziosa reliquia al vescovo di Napoli.
Tre volte l'anno (il sabato precedente la prima domenica di maggio e negli otto giorni successivi; il 19 settembre e per tutta l'ottava delle celebrazioni in onore del patrono, ed il 16 dicembre), durante una solenne cerimonia religiosa guidata dall'arcivescovo, i fedeli accorrono per assistere al miracolo della liquefazione del sangue di san Gennaro.
Il sangue contenuto nelle ampolle di vetro è oggi oggetto di profonda venerazione con le altre reliquie conservate nel Duomo di Napoli.
I grumi rappresi scuri e solidi spontaneamente si sciolgono. Il sangue ribolle ed assume il colore rosso vivo.
Le modalità con le quali avviene lo scioglimento: tempo, intensità del sangue sono considerate di buon auspicio per la città se avvengono senza indugi, nel caso contrario sono di segno sfavorevole.
Un analogo fenomeno, anch'esso ritenuto miracoloso, si suppone che avvenga anche a Pozzuoli, dove, nella chiesa di San Gennaro presso la Solfatara, su di una lastra marmorea su cui si afferma che Gennaro fosse stato decapitato e che sia impregnata del suo sangue, ancora oggi c'è chi sostiene che delle tracce rosse diventino di colore più intenso e trasuderebbero in concomitanza con il miracolo più importante che avviene a Napoli.
Secondo studi recenti però sembra che la pietra sia in realtà il frammento di un altare paleocristiano di due secoli posteriore alla morte del martire sul quale vi siano depositate tracce di vernice rossa e di cera e che il tutto sia solo frutto di una suggestione collettiva.ED ORA QUALCHE NOTIZIA SULLA VERA STORIA DI SAN GENNARO, PROTETTORE DI NAPOLI
Pochi sanno che Ianuario era il vero nome di S.Gennaro. Discendeva, infatti dalla famiglia gentilizia Gens Januaria sacra al bifronte dio Giano. Qundi Gennaro (trasformazione napoletana di Ianuario) non era il suo nome, bensì il cognome. Fonti non ufficiali affermano che il suo nome fu Procolo.
Al di la' di questo, che andava chiarito, Gennaro resta, senza dubbio, una delle figure piu' famose nel panorama partenopeo e si puo' tranquillamente affermare che e' noto in tutto il mondo. La vicenda che vide coinvolto Gennaro, avveniva nella prima meta' del III° secolo, in piena persecuzione cristiana da parte di Diocleziano.A quei tempi, Gennaro, vescovo di Benevento (si, di Benevento e non di Napoli!), insieme a Desiderio e Festo (uno lettore, l'altro diacono) si reco' a Pozzuoli per fare visita ai fedeli. Saputo di questo viaggio, Sessio (diacono dell'odierna Miseno) gli ando' incontro. Quest'ultimo venne, pero', fermato lungo la strada ed arrestato per ordine di Dragonzio, giudice anticristiano.
Saputo dell'accaduto, i tre (Gennaro, Festo e Desiderio) sentirono il dovere di far visita all'amico finito in carcere a causa loro. Dragonzio approfitto' dell'occasione per arrestare anche i tre. La sentenza fu di "adorazione forzata degli idoli agli altari pagani". Naturalmente i tre si rifiutarono.
Al rifiuto, Dragonzio sentenzio': "Divorati dalle belve nell'anfiteatro". Si scateno' la ribellione della comunita' cristiana che ottenne solo la conversione della pena: decapitazione.
A sentenza eseguita, alcuni cristiani si incaricarono di seppellire i martiri e di conservare un po' del loro sangue, rito usuale all'epoca dei fatti. Il sangue di Gennaro fu tenuto in custodia dalla sua nutrice mentre il corpo veniva sistemato prima a Fuorigrotta e poi in quelle che oggi sono le Catacombe di S.Gennaro a Capodimonte. Cio' avvenne circa un secolo dopo la sua morte, durante il mese di Aprile, in cui ancora oggi si ritualizza una delle due liquefazioni annuali.
Fu proprio in questo periodo, secondo alcuni storici, che si verifico' la prima liquefazione. Si noto' che, in vicinanza delle ossa del Santo, il contenuto delle ampolle da solido diventava liquido. Ma la data ufficiale della prima liquefazione e' il 1389.
AGGIORNAMENTO DI OGGI \19 SETTEMBRE 2910
NAPOLI - Alle 9.22 di questa mattina si è ripetuto il prodigio del miracolo di San Gennaro. L'arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe, ha dato l'annuncio dall'altare della cattedrale, dove fin dalle prime ore del mattino si sono ritrovati centinaia di fedeli. La teca, contenente il sangue del patrono di Napoli che si è liquefatto, è stata prelevata dalla Cappella del Tesoro e portata in processione fino sull'altare dove il cardinale ha dato l'annuncio accolto da un caloroso applauso.
"Napoli ha sempre vissuto di pane e di speranza. Ora sembra che siamo arrivati ad un punto di svolta: niente è scontato, né il pane né la speranza. Come è potuto accadere". Lo ha detto il cardinale Crescenzio Sepe nel corso dell'omelia per il prodigio del miracolo di San Gennaro. L'arcivescovo di Napoli ha richiamato tutti a fare "un serio esame di coscienza collettiva nel quale tutti, per la parte di propria competenza, sono chiamati in causa".
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