domenica 12 dicembre 2010

giovedì 9 dicembre 2010

LA COMUNICAZIONE E L' INCOMUNICABILITA'



Gli esseri viventi  entrano in contatto e comunicano con i loro simili. Ciò avviene in diversi modi: le formiche, ad esempio, secernono un liquido odoroso per segnalare alle loro compagne il cammino da seguire per trovare il cibo; i cani muovono la coda in modo diverso per segnalare gioia, minaccia, paura o altro; alcune farfalle espongono minacciose macchie nere e forma di occhio sullle ali….ecc

Gli uomini comunicano usando diversi linguaggi, da quello verbale con le parole (scritte e parlate) a quello non verbale con gesti, espressioni del viso, immagini, suoni ecc.  Ma affinchè la comunicazione avvenga, è necessario che il codice sia conosciuto sia dall’emittente del  messaggio che dal ricevente. E’ come parlare in italiano con uno straniero che non conosce la lingua e viceversa, oppure parlare con un sordo usando le parole e non i gesti. Gia’ usando parole  appartenenti alla stessa lingua a volte non ci si comprende, figuriamoci usando un codice totalmente diverso.

Ecco che si hanno i problemi …..di comunicazione.

Quando si usa, ad esempio, un codice visivo, fatto di immagini e il significato delle immagini non sempre è chiaro, si possono  generare equivoci.

cop campanileA tal proposito esiste una pagina divertente estrapolata da un libro di Achille Campanile “In campagna è un’altra cosa” (riportata in un libro di testo per la classe 3^ della scuola primaria)che, seppure in chiave ironica e divertente, dà un saggio di quello che potrebbe accadere quando non si è a conoscenza del codice usato dal referente del messaggio. Questa pagina,  la sottoponevo sempre ai miei alunni quando parlavamo di comunicazione ed è sempre stata una pagina esilarante,  ma al contempo  chiarificatoria dell’importanza di usare lo stesso codice per potersi capire.

La propongo anche a voi.

Ecco come nacque l'idea di scrivere una lettera  e che cosa scrisse, ai tempi dell’antico Egitto, il giovane Ramesse alla fanciulla dei suoi sogni e come lei interpretò il messaggio.

 

Dolce era la sera sulle rive del sacro Nilo. I colori del tramonto indugiavano sulle acque, che si vedevano scintillare e tremolar fra le palme, dietro il tempio di Anubi. Si levò un sommesso canto di sacerdoti. Poi tutto tacque.

Ramesse passeggiava pensieroso e la solitudine del luogo, che pareva fatto per i convegni d'amore, aumentava la sua tristezza.

Coppie scivolavano tra le ombre, poco lontano. Egli soltanto non aveva una compagna.

Qui l'aveva vista la prima volta, qualche giorno prima e qui tornava ogni sera in amoroso pellegrinaggio, con la speranza d'incontrarla di nuovo e palesarle l'amor suo.

Ma la ragazza non s'era rivista.

"L'amo", diceva a se stesso il giovine egizio "l'amo appassionatamente. Ma come farglielo sapere? Ecco, le scriverò una lettera".

Corse a casa, si fece portate un papiro e s'accinse a buttar giù la dichiarazione d'amore, imprecando contro lo strano modo di scrivere degli egizi, che obbligava lui, poco forte in disegno, a esprimersi per mezzo di pupazzetti.

"Vedo con piacere che ti sei dato alla pittura" gli disse il padre, quando lo vide all'opera.

"No, sto scrivendo una lettera", spiegò Ramesse.

E si mise al lavoro pieno di buona volontà.

 

LA LETTERA DI RAMESSE     da  "In campagna è un'altra cosa"  di Achille Campanile

"Le dirò" fece: "Soave fanciulla...".

(E disegnò alla meno peggio una fanciulla cercando di darle un'aria quanto più fosse possibile soave).

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...dal primo istante in cui vi ho vista...

(Cercò di disegnare un occhio aperto e appassionato).

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... il mio pensiero vola a voi...

(Come esprimere questo concetto poetico? Ecco: tracciò sul papiro un uccello).

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...Se non siete insensibile ai miei dardi d'amore...

(E disegnò una freccia scagliata).

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... trovatevi fra sette mesi...

(Sette piccole lune s'allinearono sul papiro).

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...lì dove il sacro Nilo fa un gomito...

(Questo era molto facile: all'inamorato bastò tracciare un fiumicello a zig-zag).

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..e precisamente vicino al tempio di Anubi...

(Anche questo era piuttosto facile, l'immagine del dio dal corpo d'uomo e dalla testa di cane essendo nota a tutti).

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.. perché possa esternarvi i sensi di una rispettosa ammirazione...

(Disegnò se stesso che s'inginocchiava).

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...Mi creda, con perfetta osservanza, eccetera, eccetera.

  

Terminata l'improba fatica il giovine e intraprendente egizio consegnò la lettera al servitore:

"Portala alla figlia di Psammetico" disse. "E' urgente".

"Oh", fece il vecchio analfabeta  "che grazioso cannocchiale!".

"E' un papiro, asino. C'è risposta".

Dopo poco, la soave figlia di Psammetico decifrava i disegni non troppo riusciti del giovine Ramesse, dando ad essi la seguente interpretazione:


Detestabile zoppa...

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...ho mangiato un uovo al tegamino...

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...voi siete un'oca perfetta...

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...ma, nel fisico, somigliate piuttosto a una lisca di pesce...

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...Vi piglierò a sassate...

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...Siete un ignobile vermiciattolo...

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...e avete bisogno della protezione di Anubi...

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("Mascalzone!" pensò la fanciulla. "Anubi è il protettore delle mummie!").

...Ora smetto perché debbo pulirmi le scarpe.

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Saluti, eccetera, eccetera.

  

"Grandissimo vigliacco" strillò la ragazza. "Ora ti accomodo io!".

Prese lo stilo e sotto la stessa lettera scrisse:

Se io sono un 'oca...

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...ma non mai una mummia...

 ramesse_new-9 quater

...lei è un beccaccione...

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...e io la prenderò a pugni.

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Frase che ottenne disegnando con grande perizia un'oca, Anubi cancellato, un animale cornuto e un pugno chiuso.

Restituì la lettera al servitore di Ramesse, che tornò dal padrone.

Figurarsi la gioia di questi, quando credé di decifrare - sempre per la sua scarsa pratica di disegno - come segue i geroglifici della ragazza:

  Anche il mio pensiero vola costantemente a voi...

 ramesse_new-3 quater

...ma ritengo che non è prudente vedersi presso il tempio di Anubi;

 ramesse_new-9 quater

...piuttosto; un buon posticino tranquillo credo si possa trovare nei paraggi del tempio del bue Api...

 ramesse_new-10 ter

...dove vi concederò la mia mano.


ramesse_new-11 ter

 Quindi in conclusione, usare lo stesso codice x la comunicazione è importantissimo, ma spesso è ancor più importante , nell'ambito dello stesso codice,  saperlo interpretare. Molto spesso avvengono incomprensioni e quindi si ha  "incomunicabilita'" anche usando il CODICE VERBALE  (quello con le parole)  perchè talune volte succede che una parola venga usata male o compresa male e si genera così  il fraintendimento nella migliore delle ipotesi.